La
settimana scorsa era l'agenzia di rating Moody's, adesso sarebbero le
dichiarazioni della cancelliera Angela Merkel a minacciare lo spread dei
BTP italiani. Mario Monti dice che dovrebbero premiarci perché siamo
diventati "virtuosi", ma gli ingrati invece ci puniscono. Anche, se come
ci dice la Merkel, facciamo i "compiti a casa", poi ci bocciano lo
stesso. Monti però è un uomo di mondo, e quindi dovrebbe sapere che
quando i "mercati" (cioè le banche multinazionali) hanno trovato un
pollo da spennare, allora sarà molto difficile che ci rinuncino solo
perché il pollo è diventato "virtuoso". Anzi, più il pollo è "virtuoso",
tanto più accentua le sue caratteristiche di pollo.
COMIDAD
In
passato, quando non c'erano ancora i "vincoli di Maastricht", se uno
Stato si trovava nelle attuali condizioni dell'Italia non faceva altro
che rinunciare ad emettere altri titoli, oppure li utilizzava solo per i
prestiti forzosi al proprio interno, attuando una parte dei suoi
pagamenti in buoni del tesoro. L'alternativa al mercato dei titoli era
il cercare di accedere ad un prestito diretto da parte di un altro
Stato, offrendo ovviamente delle garanzie auree o patrimoniali. Oggi si
parla invece di dismissione del patrimonio pubblico, mentre le riserve
auree dell'Italia sono diventate per la stampa un argomento tabù (altro
che articolo 18!), tanto che a molti comincia a venire il sospetto che
anche su quel versante l'attuale governo abbia qualcosa da nascondere.
Del resto, il governo Monti si regge più sulla fiducia dei media che
sulla fiducia parlamentare. Un governo retto da un advisor della NATO
come Monti, si avvale oggi, nella sua aggressione al popolo italiano,
della stessa compatta connivenza mediatica fornita alle aggressioni NATO
contro la Libia e la Siria.
Nel
1974, con il governo Rumor, l'Italia aveva contratto un debito con la
Germania, offrendo parte delle proprie riserve auree in garanzia.
Qualche tempo dopo il debito con la Germania dovette essere rinegoziato
dal governo Andreotti, e non pochi commentatori collegarono il fatto
alla "fuga" nel 1977 del carnefice delle Fosse Ardeatine, il colonnello
Kappler, dal carcere del Celio. Comunque alla fine il debito fu saldato,
e l'evento fu celebrato con la riammissione di Andreotti a quello che
allora era il G-7.
Nel
1976 il governo di Unità Nazionale presieduto da Andreotti aveva
contratto anche un altro debito, in questo caso con il Fondo Monetario
Internazionale. La cifra del prestito era di meno di cinquecento milioni
di dollari, una somma modesta anche per allora, se riferita ai bilanci
degli Stati. In effetti quel debito aveva un significato politico, che
serviva a ribadire la "fedeltà occidentale" dell'Italia nel momento in
cui il Partito Comunista sosteneva indirettamente il governo con la sua
astensione. A causa di quel modesto debito, l'Italia fu costretta a
sottoporsi alla disciplina ed ai controlli del FMI sui bilanci e sulle
spese. Quando, alla fine degli anni '70, il PCI fu estromesso dalla
maggioranza di governo, anche il "rigore finanziario" fu in gran parte
abbandonato dall'Italia, tranne, ovviamente, per la parte riguardante la
compressione salariale. [1]
Il
"rigore finanziario" quindi non se l'è inventato la Merkel, ma fa parte
dal 1945 del repertorio del FMI: è una giaculatoria che viene fatta
recitare senza varianti a tutti i Paesi, sotto qualsiasi latitudine ed
in qualsiasi situazione economica. Il rigore finanziario e le
privatizzazioni sarebbero la via maestra verso lo sviluppo economico; e
se per "sviluppo" si intende la concentrazione di ricchezza a scapito
della maggioranza della popolazione, allora il FMI ha ragione: più
miseria si crea, più si favorisce l'arricchimento ulteriore di chi è già
ricco. In effetti il "libero mercato" ed il "rigore" sono solo slogan
mitologici che servono a coprire la realtà dell'assistenzialismo per
ricchi, del business della miseria e dell'aggressione coloniale da parte
delle multinazionali. Il "rigore" può infatti perfettamente conciliarsi
con le voragini finanziarie delle spese militari e dell'Alta Velocità
(di cui la Val di Susa è solo uno dei tanti casi); a sua volta, il
"libero mercato globale" diventa pienamente compatibile con l'infliggere
sanzioni economiche a decine e decine di Paesi con i più vari pretesti.
Ma
intanto, con il Trattato di Maastricht del 1992, l'ipocrita
giaculatoria del FMI è diventata la base organizzativa ed ideologica
dell'Unione Europea. Si dice spesso che la privatizzazione
dell'industria di Stato italiana sarebbe stata decisa il 2 giugno 1992,
durante un ricevimento da parte della famiglia reale inglese sul panfilo
"Britannia", con la presenza dei maggiori esponenti della finanza
straniera e italiana. L'episodio è autentico, ma questo tipo di
aneddotica rischia di suggerire la falsa idea che le privatizzazioni
siano state l'effetto di una sorta di colpo di mano. In realtà, nel
febbraio del 1992 il governo italiano aveva firmato il Trattato di
Maastricht, che formalizzava la colonizzazione dell'Europa da parte del
FMI. Nel 1991 l'Unione Sovietica si era sfasciata, perciò per il FMI si
era esaurito qualsiasi motivo di prudenza per trattare l'Europa meglio
dell'Africa o dell'America Latina. A sfatare certe nostalgie sulle
passate classi dirigenti, basti ricordare che a firmare il Trattato di
Maastricht sono stati quegli stessi Craxi e Andreotti poi liquidati
proprio a causa dell'applicazione di quel Trattato. Il ceto politico
della cosiddetta "prima repubblica" ha letteralmente firmato la propria
condanna.
Anche
se i giornali se ne sono dimenticati, l'Italia dall'anno scorso si
trova nuovamente sotto il monitoraggio del FMI, che viene qui ogni tre
mesi con i suoi ispettori. Si è trattato dell'ultimo regalo del governo
del Buffone di Arcore, anche se questo controllo del FMI non è legato ad
alcun prestito. Non risulta affatto che, con l'avvento del governo
Monti, le ispezioni del FMI siano cessate. Monti tiene spesso a ribadire
che l'Italia non avrebbe fatto alcuna cessione unilaterale di
sovranità, ma sembra quel genere di finte negazioni che serve ad
abituare l'opinione pubblica all'idea.[2]
Attualmente
l'informazione ufficiale è particolarmente concentrata sulla
cancelliera Merkel e sulle sue litanie di rigore finanziario. Il
direttore generale del FMI, Christine Lagarde in questo periodo appare
invece più defilata, ed insieme con la cancelliera Merkel gioca spesso
al "poliziotto buono e poliziotto cattivo". Alla Merkel ovviamente
spetta la parte della cattiva, dato che è tedesca. Ma laddove il
poliziotto-FMI lavora ormai da solo, come in Grecia, allora riprende
tutta la sua faccia feroce.
Che
la Merkel e la Lagarde giochino in squadra, è dimostrato dal fatto che
l'arrivo del FMI in Grecia, con tutte le disgrazie che ne sono seguite,
fu sollecitato dalla Merkel. Secondo la testimonianza dell'ex ministro
delle Finanze greco, Papaconstantinou, nei colloqui preliminari del
marzo del 2010 fu proprio la Merkel a portarsi dietro l'allora direttore
generale del FMI, Strauss-Kahn. [3]
La
cialtroneria può esprimersi in forme diverse da quelle immortalate dal
Buffone di Arcore. Si può infatti essere cialtroni anche "alla tedesca",
con esibizioni di eccessiva serietà e di pletorico rigore; e la Merkel
sarà sicuramente molto orgogliosa di occupare, come le marionette, il
centro della scena. A proposito di cialtroneria, neppure Monti scherza.
Più di un commentatore ha notato che i suoi demenziali discorsi sembrano
scritti dallo stesso ghost writer del Buffone di Arcore, ma il gelido
tono nordico di Monti favorisce in molti l'illusione che si tratti di
altra cosa. Sta di fatto che il FMI si è insediato in Europa più
comodamente che in Africa, e le bizze della Merkel non servono ad altro
che a legittimare l'intensificarsi della tutela del FMI sull'Unione
Europea.
Il
problema è che in sede di Consiglio Atlantico della NATO, almeno dal
2009, si sta progettando di trasformare il FMI in una vera e propria
"governance" economica mondiale, con il nome di GLECO, Global Economic
Council, un organismo ovviamente integrato con la NATO. Esponenti del
FMI e consulenti economici del Consiglio Atlantico ne discutono
apertamente sul sito dello stesso Consiglio Atlantico. Se questi
discorsi sono da prendere sul serio, allora l'avvitarsi artificioso,
quanto inesplicabile, di questa crisi finanziaria troverebbe una
spiegazione. [4]
fonte :http://terrarealtime.blogspot.it/2012/07/la-merkel-marionetta-del-fondo.html
che a sua volta ha preso da:
http://www.vocidallastrada.com/2012/07/la-merkel-marionetta-del-fondo.html#more
fonte :http://terrarealtime.blogspot.it/2012/07/la-merkel-marionetta-del-fondo.html
che a sua volta ha preso da:
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